DISCRIMINATIANONIMI.IT
disagio per chi?

2020

Liceo Linguistico “B. Secusio” di Caltagirone, Classe III BL

SINOSSI

Cinque studenti si riuniscono casualmente in un’aula abbandonata della scuola, perché discriminati da alcuni compagni bulli. Felipe è un ragazzo omosessuale, Selma è una straniera poliglotta, Ana è un’aspirante modella sovrappeso, Juan è un nerd con la passione per la tecnologia e Sol è una giovane forte e determinata, che vorrebbe diventare meccanico.

Una volta scoperti dal nuovo bidello dell’Istituto, gli alunni cercheranno di raccontarsi seduti in cerchio, improvvisando così una stramba terapia di gruppo, in cui ogni paziente pensa di avere il problema più importante da risolvere. Davanti alla reazione degli alunni, il bidello cercherà di far capire loro che tutti possono soffrire un disagio: “Ogni persona che vedi sta lottando una battaglia che non conosci”.

Colpiti dalle parole del bidello, i ragazzi decidono di creare un sito internet attraverso il quale risponderanno, in maniera anonima, a tutte le richieste di aiuto da parte dei compagni di scuola. A collaborare con la banda dei Discriminati Anonimi, arriveranno anche Leopolda e Leonarda, due sorelle gemelle affette da un disturbo dipendente di personalità.

E se fossero proprio i bulli a chiedere aiuto attraverso la pagina web? Può un soggetto discriminante soffrire tanto quanto colui che viene discriminato? E se il bidello nascondesse un segreto che solo la Preside conosce?

Dopo diversi colpi di scena gli alunni arriveranno alla consapevolezza di essere tanto diversi quanto uguali, poiché un disagio può dividere, ma anche, e soprattutto, unire. 

Il film documentario

Lo spettacolo

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Motivazione della giuria

Un posto segreto, a parte, che come tutti i luoghi-rifugio sa di abbandono. Un luogo clandestino addirittura della scuola, dove riconoscersi, tra disadattati e inadeguati, sigilla un nuovo modo di stare insieme, dove il rito terapeutico del raccontarsi coincide con il rito stesso del teatro. La mancanza di comunicazione e di accettazione dell’altro, di cui soffrono i protagonisti, diventa dibattito come una seduta psicanalitica collettiva.

Si cerca il dialogo, fare squadra tra giocatori che la società giudica di poco valore. Risiede qui il merito maggiore del testo “DiscriminatiAnonimi.it” che oltre a inventare un sorprendente nodo drammaturgico di scrittura, produce uno scarto ironico tra la situazione reale e quello che si vuole rappresentare. Il gruppo dei discriminati anonimi ha proprio il guizzo geniale di spazzare via ogni barriera discriminatoria con l’arma dell’ironia, svuotando di qualunque potere distruttivo le pressioni della mentalità comune. Il gruppo, mettendo in campo la condizione personale di disagio dei partecipanti, trova da sé una uscita che seppure alla lontana ricorda l’esperimento di catarsi della tragedia greca.

Deus ex machina il bidello. Figura anch’essa di margine, ma felicemente recuperata nella memoria di tutti i noi come il padre clandestino di tante generazioni scolastiche. Nel testo l’effetto “tragico” in chiave contemporanea si chiama web e l’indirizzo, che dà il titolo al testo, è la via verso una condivisione globale di un evento ugualmente clandestino, perché, sebbene sia accessibile a tutti, ognuno può accedervi in maniera anonima, compresa la preside della scuola.

L’iper-rifugio globale DiscriminatiAnonimi.it nasce quindi da una nutrita categoria di inadattati, dai gay agli emigrati, che, lungi dal ripetere i rituali comuni di discriminazione, forma una comunità parallela capace di ribaltare il destino, come nelle migliori rivoluzioni, seppure qui con la leggerezza e la freschezza del caso. Ma la sorpresa è raddoppiata nel momento in cui uno dei protagonisti, pur dichiarandosi disinteressato alla comunità dei discriminati, alla fine produce un altro livello drammaturgico del testo, il suo doppio in spagnolo. Felipe trascrive in altra lingua, come in un’altra differenza dell’ascolto, la storia del gruppo. Tutto questo per dirvi che chiunque ne abbia bisogno consulti pure, anche in una lingua straniera, il sito DiscriminatiAnonimi.it.

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Messaggio dell’On. Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione

Carissimi,
il concorso “Scrivere il Teatro” è ormai una bella e importante consuetudine per la scuola italiana e per il Ministero dell’Istruzione. Il successo dell’iniziativa è sicuramente dovuto alla sua capacità di liberare le migliori energie creative di studentesse e studenti, sempre assistiti dal lavoro straordinario dei loro insegnanti. Di introdurli in un mondo, quello della drammaturgia, che ricopre un ruolo di primo piano nella nostra tradizione culturale.

Il Teatro è sempre stato anche uno degli strumenti con cui donne e uomini hanno letto la realtà. E oggi che, per via dell’emergenza sanitaria, una realtà del tutto nuova e inedita si è affacciata nella nostra quotidianità, entrando con forza anche nella vita scolastica, il Teatro può costituire uno strumento doppiamente importante per individuare nuove chiavi interpretative per il nostro presente.

L’evento di oggi ci permette di inserire una bellissima occasione all’inizio di questo anno scolastico così particolare, accrescendo e rinnovando la nostra voglia di far ripartire la scuola con tutta la passione, l’entusiasmo, la competenza e professionalità di cui è capace. Faccio le mie congratulazioni a tutti i vincitori e sono certa che il grande talento di tutti gli Istituti che hanno partecipato sarà un positivo esempio per tutte le studentesse e gli studenti d’Italia.

Il Ministro
On. Lucia Azzolina

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